La vera Erice è lassù in alto, avvolta nella nebbia che la cinge per tre quarti dell’anno: è un gioiello segreto, racchiusa in se stessa come una monaca silenziosa, squisita come un dolce antico.
Secondo Tucidide fu fondata dai troiani in fuga, Virgilio la cita nell’Eneide, i miti raccontano i riti degli Elimi. La prima guerra punica le regalò mura fortificate, i romani vi adorarono la Venere ericina, gli arabi la occuparono, i normanni la rispettavano, con la Guerra del Vespro diventerà una roccaforteinaccessibile. Oggi conserva gelosamente i resti delle sue “cento chiese”: Le Vie dei Tesori – che sbarcherà per la prima volta nei tre weekend dall’1 al 17ottobre – ne aprirà alcune insieme agli antichi conventi di clausura, percorrerà i vicoli medievali, assaggerà frolle e mustazzoli, si fermerà nei bagli e visiterà i palazzi delle nobili famiglie, per poi scoprirla “cittadina della scienza” contemporanea.
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